Ben ritrovati cari lettori e care lettrici,
l'intento di oggi, dopo avervi raccontato del mio amato shampoo del Dr. Taffi alle cellule staminali, era quello di parlarvi di un'altra referenza per capelli, questa volta, di un balsamo di Domus Olea Toscana che, la mia cara amica Lavinia, mi aveva regalato.
E invece... Invece no! Rimandiamo la recensione del balsamo per un altro appuntamento - non troppo lontano - e, attraverso questo mio articolo, voglio raccontarvi una cosa che mi è successa il mese scorso e che ho voluto metabolizzare bene prima di scegliere le parole corrette da scrivere. Volevo, dunque, riassume tutti i miei pensieri, proprio come ho fatto per l'articolo che vede protagonista la talentuosa Vanessa Incontrada.
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Fonte foto: Laura Chouette |
Parli di prodotti beauty? Allora non sei attendibile!
Il titolo è sicuramente provocatorio ma, attenzione, non un classico titolo clickbait! Rispecchia, bensì, proprio il discorso che stiamo per affrontare attraverso queste righe.
Un mese fa circa, stavo commentando un post all'interno di un gruppo Facebook dove si parlava di arte del Seicento. Avevo condiviso l'articolo di Valentina su Artemisia Gentileschi: sostanzialmente, avevo voglia di condividere, con altri appassionati di arte, quello che per me rappresentava un buon pezzo.
Premetto inoltre, che sono una grande appassionata d'arte e, anche il mio percorso universitario, è stato artistico.
Ho avuto degli scambi di battute interessanti: persone che come me, condividevano lo stesso pensiero sul grande talento della Gentileschi.
Fino però al "grande momento"! Due cretini, termine gentile perché all'interno della mia mente ce n'è un altro che preferisco non scrivere, iniziano a commentare dicendo che "bisogna stare lontano da un magazine di shampiste, soprattutto quando queste parlano di temi di così tanta cultura. Vuoi vedere che chi parla di uno shampoo ora si prende la briga di parlare di pittura e di arte? Solo le riviste scientifiche hanno voce in capitolo e sono attendibili".
Inizialmente, non volevo rispondere e, questo, per svariati motivi: perchè farmi rovinare la giornata da due "signor nessuno" e anche perché, al mio paese si dice "chi ha più giudizio, lo adoperi".
Sono riuscita anche a trattenermi, ma, purtroppo... non troppo a lungo!
La classe, non è acqua
Mai nulla di più corretto! "La classe, non è acqua".
Partiamo dal presupposto che queste personcine piccole piccole, hanno di sè stessi una percezione sbagliata: pensano di essere così tanto acculturati ma, in realtà, son persone vuote dentro e trementamente cafone.
La mia risposta è stata pressoché questa:
"Parlare di beauty o di shampoo - per rimanere in tema - non rende una persona ignorante. Una shampista può essere estremamente acculturata ed un laureato profondamente ignorante e cafone. Non c'è cosa peggiore nel classificare una persona in base a quello che fa e in quello che è il suo lavoro o passione. Lo giustifico solo per vicende accadute durante il Medioevo!"
Io mi chiedo, e rigiro a voi la stessa domanda, un uomo, un giovane uomo - in questo caso due - cosa pensa quando lancia queste offese, nel mio caso, ad una donna? Perché diciamocelo... la verità è che, il genere maschile, in questa circoscritta vicenda, si è sentito libero di dimostrare tutto il suo ego, dando - ad una donna estranea -, della ignorante solo perché spesso, parla di prodotti cosmetici. Non conoscendo assolutamente quale potesse essere il mio bagaglio culturale.
Perché un individuo si prende la briga di puntare il dito, pubblicamente, verso un'altra persona classificandola in base a due titoli letti all'interno di un blog?
Come si può essere così tanto superficiale nel 2021? E soprattutto, come possono, questi "uomini" che pensano di essere così pieni di sapere, in realtà, avere così tanta pochezza? Essere così privi di spessore?
Quindi, stando a quanto detto da questi due ometti del tutto inutili, chi lavora nel campo del beauty e del benessere, ma in generale, chi fa un lavoro che non richiede una laurea, è automaticamente uno zotico.
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Fonte foto: Laura Chouette |
Classificazione delle persone, una grande pochezza
Mi rendo conto che la nostra società - a tratti malata - manifesta spesso questa caduta di stile alquanto imbarazzante: "ok, ti occupi di tematiche leggere - o fai un lavoro umile - quindi questo significa, automaticamente, che sei una persona con scarsa, se non addirittura nulla, cultura".
Ecco, vedete, io ritengo che questo pensiero sia di una bassezza unica.
Probabilmente, questo modo di vedere le cose è familiare a coloro che hanno una ristrettezza mentale molto importante, perché sennò davvero non si spiega.
La cultura, il sapere, non si quantifica e, inoltre, non è destinata solo a chi ha un pezzo di carta incorniciata sul muro. Può essere molto più acculturato un bracciante agricolo di un ingeniere.
Le persone non si etichettano, non si differenziano mediante una qualifica e questo, solo una persona intelligente ed umana lo riesce a comprendere!
Violenza psicologica, questa sconosciuta
Vi premetto che io, ho un carattere molto forte e non mi faccio intimidire che due persone che, per me, valgono meno di zero.
Detto ciò, la società ancora non ha imparato che esiste una cosa molto grave e, questa, si chiama violenza psicologica e che, nel caso del web, sfocia in cyberbullismo. E no, non "voglio fare la tragica per qualche banale commento privo di importanza" o meglio, per me, è stato così. Ho risposto pur rimanendo una persona fine ed elegante e la mia giornata è continuata senza troppi pensieri.
Esistono tuttavia, persone con caratteri fragili che temono il giudizio degli altri e, un commento di troppo, può davvero fare male se non addirittura, mettere tutto in discussione. Non ci si rende conto che, quelle che potrebbero essere delle battutine goliardiche scritte da due ominicchi privi di valore e spessore, potrebbero in realtà, scatenere in persone poco sicure di se stesse dei meccanismi gravi.
Io non sono un medico e nemmeno una psicologa, per cui, non mi addentro in tematiche non mi competono - ci mancherebbe altro - però la società che ci circonda, la conosciamo tutti.
La violenza psicologica è al pari di quella fisica, se non peggio.
Le offese, le denigrazioni pubbliche, rimbombano all'interno della nostra mente per ore se non giorni ed anni!
Sembra facile dire "lascia perdere, non ne vale la pena"! Dovete capire che non siamo tutti uguali e, le offese, fanno male, proprio come uno schiaffo!
Quindi, signori e signore, mettetevelo bene in testa: prima di aprire la bocca, collegatela al cervello! Perchè magari, dall'altra parte dello schermo, potrebbe esserci che ne sò, vostra madre, vostra sorella o vostra moglie!
Che poi, questi grandissimi "leoni da tastiera", hanno davvero il coraggio di dire in faccia alle persone quello che scrivono? Sicuramente no! Sono soggetti che valgono talmente poco che, probabilmente, fanno i gradassi solo con dei tasti sotto i polpastrelli. Assolutamente no!
Questa tipologia di persone hanno una vita frustata condita con tanto odio e, appena "fanno comunella" come i bambini delle scuole medie, si sentono invicibili.
Lasciatemi dire una cosa e ficcatevela in testa: Non valete niente!
Una frase che non tollero: "Posso dire quello che voglio!"
Ecco, probabilmente, questa, è la frase che più mi fa rabbrividire! Ma, mi spiegate chi l'ha inventata? No ma... davvero pensate di avere il diritto di dire tutto ciò che volete ogni qual volta che partorite un pensiero?
Spero davvero ci siano persone che non lo pensano perché, sennò, veramente "stiamo freschi". Ho sempre pensato che, l'intelligenza e l'educazione di una persona, si vedono proprio da questi atteggiamenti. Quando pensiamo delle cose su un altro essere umano, qualunque essere siano, non sta scritto da nessuna parte che abbiamo il diritto di andargliele a dire!
L'educazione è un filo sottile ed invisibile, e questo, è il momento giusto per farne uso!
Concludo con poche parole dette dal grande Totò nel lontano 1960:
"Signori si nasce"