Giulia Carli ci parla di Armocromia: trovare e scegliere i propri colori

Care lettrici e cari lettori, oggi mi trovate nuovamente in compagnia della consulente d’immagine Giulia Carli di Realifestylist (che ho già intervistato in un mio precedente articolo, qui). 
Come promesso, oggi Giulia ci parlerà di un argomento quanto mai interessante: l’Armocromia. Ci spiegherà di cosa si tratta, dandoci anche una sua personale interpretazione e ci fornirà poi alcuni consigli in merito.
 

 

Cara Giulia, ci spieghi cosa si intende per Armocromia?

L’Armocromia è la disciplina che studia il rapporto tra i colori, stabilendo quali sono i gruppi di colori, le cosiddette “palette”, più “armonici” per ognuno di noi. 

Si parte quindi dall’effetto che un determinato accostamento cromatico produce
Le teorie sull’”armonia” dei colori sono arrivate negli Anni Trenta, quando il Technicolor si sostituì al Bianco e Nero, e sul grande schermo le dive hollywoodiane divennero icone indimenticabili anche grazie all’attento studio di make-up artist, hair stylist e costumisti.

I parametri che si utilizzano per creare delle “categorie” sono tre: Sottotono (ovvero la temperatura dei nostri colori, che va dal freddo al caldo), Valore (che va dal chiaro allo scuro), ed Intensità (ovvero la saturazione del colore, cioè quanto un colore sia carico e pieno).

In base ad ogni variabile, è possibile suddividere le persone in quattro categorie, dette: Inverno, Primavera, Estate ed Autunno
Queste categorie si ispirano ai colori della natura nei vari periodi dell’anno. 

Negli ultimi trent’anni poi, con la nascita di diverse teorie tonali, ciascuna “stagione” è stata suddivisa a sua volta in quattro categorie, chiamate “sottogruppi” o “sottostagioni” (quindi in tutto 16).
 


Che cos’è il test cromatico?

Il test cromatico è il primo step della consulenza d’immagine. 
Attraverso questo test posso definire quali siano le mie caratteristiche cromatiche

Si tratta di un’analisi complessa, che va fatta necessariamente dal vivo, con luce naturale, senza trucco né abbronzatura

Gli elementi che vengono presi in considerazione sono sostanzialmente due: il colore della pelle e gli occhi.
Questi due elementi infatti non possono essere passibili di “cambiamenti”, sono i più veritieri. Si può eseguire il test cromatico addirittura a capelli coperti, proprio perché invece il loro colore potrebbe essere modificato. 

Una volta identificate le mie caratteristiche cromatiche, la mia “categoria” (Stagione) ed eventuali sottogruppi (freddo/caldo, chiaro/scuro, leggero/carico), sono in grado di sapere quali colori mi stiano bene e quali, ad esempio, mi “appesantiscano

Tra l’altro, solitamente, si parte dal presupposto che ognuno di noi abbia tutte le caratteristiche cromatiche molto nette e definite: non è così. Anzi, in realtà sono molti di più i casi in cui le caratteristiche sono sfumate, e di questo bisogna tenerne gran conto.

So che tu dai una particolare interpretazione all’Armocromia. Ce la racconti?

Per me l’Armocromia non è il punto di arrivo ma il punto di partenza: in questo senso tendo a dire che lavoro “oltre” l’Armocromia
Tutto dipende dal risultato che vogliamo ottenere: in base al messaggio che voglio lanciare con la mia immagine, allora utilizzo un determinato tipo di comunicazione. 

Nel caso specifico dei colori e dei loro accostamenti, posso quindi decidere di lavorare per “armonia” oppure per “contrasto”: ed in quest’ultimo caso, il contrasto, può essere basso o alto.

Capire anzitutto a quale categoria appartiene la mia cliente, per me non è un punto di arrivo ma un punto di partenza: in base a questo ragionamento, non è detto quindi che non si possa “scaldare” a livello cromatico una cliente di sottogruppo “freddo”. 

Ecco, se questo “gioco” di accostamenti, ad esempio per contrasto, lo faccio in modo consapevole, ha un senso, altrimenti no. Per fare un esempio: la cantante Avril Lavigne, ha sviluppato la sua immagine su di un forte contrasto cromatico che, in questo caso, è la cifra distintiva del suo personaggio. 

Certamente quando parliamo della scelta dei colori neutri del guardaroba o della scelta di un capo “base” (come può essere un cappotto), è fondamentale conoscere e seguire le regole; ma essendo consapevole di ciò che voglio ottenere, in alcuni casi posso, per così dire, uscire dalla convenzione.
 

Giulia puoi darci qualche consiglio da seguire?

Sicuramente è fondamentale individuare una “caratteristica” propria, una caratteristica dominante da tenere in considerazione in ogni nostra scelta di accostamenti: lo sguardo, la brillantezza degli occhi, è assolutamente prioritaria

Quindi le mie scelte ruoteranno attorno a quella caratteristica: qualora agli altri dovesse “arrivare” prima il mio abito che i miei occhi, allora ho sbagliato qualcosa. 

Teniamo anche presente che i colori possiedono una loro energia: possiamo indossare ad esempio il rosso per sentirci a nostro agio, per riscaldarci. Il giallo dona gioia e ottimismo, mentre il rosa ed il verde sono i colori dell’amore, e ci vedono pronte a riceverlo e donarlo. Infine, il blu, aiuta la comunicazione, come il viola incoraggia il fluire delle idee.


A questo punto, ringrazio di cuore Giulia per la sua disponibilità e per gli interessanti consigli. Le auguro un buon proseguimento di lavoro. 


A presto! 

Valentina

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