Il guerriero, in sanscrito Virabhadrasana, è una posizione yoga molto complessa che allena contemporaneamente forza e mobilità, stabilità e movimento.
Ne esistono tre varianti e sono tutte fisicamente e psicologicamente impegnative. A livello psicologico richiede molta concentrazione e resistenza. Sono delle asana che inducono alla concentrazione, alla calma e allenano la determinazione.
Virabhadda era un antico guerriero della mitologia Indù. Vira significa “eroe” e Bhandra significa “di buon auspicio”. Quando Shiva si strappò i capelli per la morte di sua moglie Sati, Virabhadra saltò fuori dai riccioli di Shiva. Virabhadra è il guerriero spirituale che esce fuori dal nostro terzo chakra, Manipura, la Gema Splendente.
Quando cercate di insegnare questa posizione ai piccoli (e a voi stessi) cercate di tramettere loro tutta la fierezza e la virulenza del guerriero. I vostri piccoli potranno diventare, eseguendo l’asana, dei super eroi veri, più autentici di quelli che sono abituati a vedere in tv!
I benefici delle posizioni dei Guerrieri
La posizione del Guerriero 1
- Si inizia da Tadasana, la posizione della Montagna con le braccia sollevate. Sentite il fuoco che arde all’altezza del vostro ombelico e attivate il busto sollevando la gabbia toracica con una profonda inspirazione.
- Aprite bene le dita delle mani quasi come se queste fossero delle “spara fiamma” ;-) . Con le vostre mani, ricordate, potete connettervi all’Universo. (per saperne di più leggi qui).
- Si fa un salto e si divaricano le gambe con la distanza l’una dall’altra di 1,20 m
- Ruotare il piede destro di 45 gradi, facendo perno sulla punta delle dita e poi fissate bene il tallone a terra. Ruotare il piede dsinistroa 90 gradi, facendo perno sul tallone.
- Si piega la gamba sinistra, la tibia deve essere perpendicolare al tappetino
- La gamba dritta, in questo caso quella destra, deve avere i quadricipiti attivi. Non appena ci sentiremo stabili e forti, saremo pronti per sferrare le nostre frecce di luce e le braccia si potranno sollevare in alto, perpendicolari al pavimento in linea con il busto. Stabilizzate le scapole.
- Uscite dalla posizione ritornando in Tadasana e poi ripetete dall’altro lato Ricordate, l’interno del piede posteriore dovrebbe essere allineato con il tallone del piede anteriore.
La posizione del Guerriero 2
- Seguite le prime indicazioni del Guerriero I, quindi, si fa un salto e si divaricano le gambe con la distanza l’una dall’altra di 1,20 m circa.
- Ruotare il piede destro di 45 gradi, facendo perno sulla punta delle dita e poi fissate bene il tallone a terra. Ruotare il piede sinistro a 90 gradi, facendo perno sul tallone.
- Si piega la gamba sinistra, la tibia deve essere perpendicolare al tappetino e la coscia parallela al pavimento. Il ginocchio sopra la caviglia.
- La gamba dritta, in questo caso quella destra, deve avere i quadricipiti attivi e il ginocchio deve essere ruotato verso l’alto.
- Le braccia si sollevano parallele al tappetino e la testa ruota verso la gamba piegata. Assorbite l’energia della terra che grazie alle vostre gambe sale fino al nucleo del terzo chakra.
- Sciogliete la posizione tornando in Tadasana
La Posizione del Guerriero 3
- Si inizia da Tadasana.
- Si fa un passo indietro con il piede sinistro.
- Si porta il peso sulla gamba destra che è distesa ma il ginocchio non è completamente disteso.
- Appoggiate le mani alle anche e cercate di trovare equilibrio e stabilità.
- Mentre abbassate il busto stendete la gamba sinistra parallela al tappetino. Muovetevi lentamente e consapevolmente. I fianchi sono paralleli al materassino gli addominali sono contratti, la parte bassa della schiena distesa.
- Allungate le braccia, quasi a portare adesso l’energia del nucleo raccolto nel vostro ventre, lungo la colonna, attraversando le spalle, fino alle vostre braccia e poi alle mani, per liberare l’energia e la luce di fronte al vostro sentiero immaginario. le braccia sono vicine alle orecchie.
Viparita Virabhadrasana
- Il Guerriero inverso si esegue partendo dalla posa del Guerriero II: divaricate le gambe, ruotate il piede sinistro verso l’esterno (il destro rimane con la punta in avanti) e piegate la gamba sinistra, spostandoci il peso del corpo. Il ginocchio deve rimanere sopra alla caviglia, il bacino è aperto e frontale, il busto è eretto e frontale, la gamba destra rimane tesa.
- Quanto più avete distanziato le gambe, tanto più il vostro piegamento sarà profondo: l’ideale sarebbe che la coscia della gamba sinistra fosse parallela al suolo, ma non importa quanto scendete, assecondate le vostre possibilità (i benefici sono comunque assicurati).
- Aprite le braccia a croce, poi portate il braccio sinistro verso l’alto, aprite il petto e inclinate il busto e la testa verso destra, lasciando scivolare la mano destro sulla gamba tesa, verso il piede. L’ampiezza del movimento dipende dal vostro grado di flessibilità: fate però attenzione a controllare la zona lombare, che non deve inarcarsi pericolosamente, e a non estendere la gamba sinistra. Rimanete in posizione almeno 5 respiri completi, poi ripetete il tutto dall’altra parte.
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