Eugénie Grandet di Honore de Balzac, eroina di un mondo fin troppo ordinario

Buon pomeriggio carissime e carissimi, come state?

Un po’ di tempo fa, la redazione del Magazine Profumo e Bellezza ,è stata gentilmente omaggiata di un ebook che ho avuto il piacere di leggere tramite Kobo de LaFeltrinelli, una vera e propria piattaforma di lettura nonché, libreria personale, sempre a portata di mano, o meglio, di smartphone.

Sapevate che esiste anche una sezione dedicata ai libri gratuiti? Io non me la farei scappare questa occasione, ed inoltre, vi indoro il tutto ancora di più dicendovi che, i titoli di questi, sembrano essere molto interessanti.
 
Fonte Immagine: Pinterest

Eugénie Grandet di Honoré de Balzac

Opera del maestro del romanzo realista francese del XIX secolo e noto drammaturgo, nonché critico letterario, pubblicata nel dicembre 1833. È la seconda opera delle Scènes de la vie de province, il secondo degli svariati cicli narrativi dell'ambiziosa serie de La Comédie humaine.

Che si dice di questo libro? Considerato da molti il capolavoro di Balzac, Eugénie Grandet presenta due figure tra le più straordinarie della letteratura francese: Félix Grandet, detto Père Grandet, commerciante ricchissimo, prigioniero della propria smisurata avarizia e, la figlia Eugénie, d'animo nobile e sensibile, prigioniera di un sogno d'amore.  
Due ritratti indimenticabili, tratteggiati con vigore e grande maestria psicologica che, si fronteggiano, in un dramma di "ordinaria famiglia".  
 
Nulla può distrarli dal perseguimento del proprio credo, dalla fatale attuazione del proprio destino.

Lo ammetto, l’avvertire un sentore di una letteratura rosa ante tempora mi ha fatto andare in brodo di giuggiole e non ha lasciato spazio a nessun dubbio sull’avventurarmi o meno nella lettura di questo romanzo. 
 
E poi, diciamocela tutta, i classici della letteratura mondiale non guastano mai, anzi, riescono sempre a lasciarti un insegnamento più o meno importante che prende dimora nel cuore di ognuno di noi e, sta lì, fino a che non decidiamo di farlo sbocciare mettendolo in pratica.

La trama di Eugénie Grandet

La vita scorre placida a Saumur: l'avaro père Grandet, ex bottaio e vignaiolo, è impegnato ad accumulare una ricchezza colossale. Madre e figlia Grandet conducono una vita oscura e monotona sempre impegnate a cucire e a rammendare, mentre su tutti vigila la Grande Nanon, la fedele serva di Casa Grandet. 
 
Due famiglie, i Cruchot e i Des Grassins, si contendono la mano di Eugénie, destinata a diventare una ricca ereditiera
 
Ma, all'improvviso, giunge da Parigi il cugino, Charles Grandet. Eugénie se ne innamora perdutamente e, la sua vita, viene totalmente stravolta. Da allora, Eugénie, ingaggia una dura lotta contro l'avarizia del padre, nel tentativo di rendere la vita del cugino la più confortevole possibile
 
Un romanzo intenso quello di Balzac in cui, un profondo sentimento di disillusione, finisce per prevalere su quello dell'amore. 
 
"Eugénie Grandet" è considerato il migliore dei romanzi di Balzac nella serie "Scene della vita di provincia". D'altronde, come scrisse nel 1833 lo stesso Balzac a Evelyne Hanska, la nobildonna polacca di cui era innamorato: 
 
"Bisogna amare, Eva mia, mia cara, per creare l'amore di Eugénie Grandet. Amore, puro, immenso, fiero".

Honoré de Balzac e la sua Eugénie Grandet, ecco cosa ne penso

Come vi ho anticipato poc’anzi, il romanzo in questione è un ottimo esempio di romanzo realista nonostante aleggi tra le pagine, e le parole, una sottile brezza che sa d’amore e sentimenti pronti a sbocciare.

Mi tocca però partire con i difetti, o meglio, con quegli elementi che non mi hanno entusiasmato per niente e mi hanno reso la lettura più pesante del previsto
La descrizione, a tratti pedante, di ogni minimo particolare e la minuziosità a volte tediosa della raffigurazione della scena e delle azioni quasi in maniera telegrafica e senza un minimo di trasporto emotivo e poetico, hanno reso la lettura, poco scorrevole, in alcuni punti del romanzo.

Poi però mi sono immediatamente ricordato che le pagine che stavo leggendo provenivano dalla penna del padre del romanzo realista e, che il suo approccio, non poteva che essere quello di un grande osservatore pronto a registrare ogni minimo dettaglio della scena.

Mi ha colpito, devo ammetterlo, questa mia reazione alla lettura del romanzo, in quanto, ho sempre vissuto secondo il credo della bellezza e della differenza che c’è nei piccoli dettagli, quelli che ti permettono di leggere oltre. 
 
Mi sono approcciato alla storia affamato di scoprire che cosa avrebbe riservato il destino all'eroina protagonista, la pia e piena di grazia Eugénie.

Il libro purtroppo non mi ha entusiasmato come mi aspettavo
Le aspettative che mi ero creato leggendo la trama hanno giocato in mio sfavore, eppure, una nota positiva e degna di menzione mi tocca registrarla in questo mio commento scritto.
Ho apprezzato molto l’analisi psicologica dedicata agli eroi del romanzo e, l’attenta e meticolosa descrizione della figura di Père Grandet: avaro, calcolatore ed emblema vivente del detto homo faber fortunae suae.

Mi tocca dirlo, Père Grandet è stato detestabile in alcuni frangenti.

Calato in una realtà intrisa di monotonia e quotidianità, munito di una lente d’ingrandimento, vi accorgerete che la verruca di Père Grandet a volte parla al posto suo. I silenzi di Madame Grandet sanno essere ricchi di significato e che le braccia forti della Grande Nanon sono l’emblema della sua grandezza d’animo. E che, l’atteggiamento timorato di Eugénie, porta con sé una grande risolutezza di animo e cuore.

Si, insomma, Eugénie Grandet è stato il classico romanzo che prima di essere giudicato necessita che si vada oltre la copertina ed è capitato, proprio al sottoscritto, che la maggiorparte delle volte il libro lo sceglie anche, e soprattutto, per la forza comunicativa di quest'ultima.

Curioso vero?

Fatemi sapere se lo avete letto e se già conoscete la sua storia, oppure, se leggermi, vi ha messo la voglia di scoprirne di più, un abbraccio a voi lettori.

Federico

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