Quattro tecniche pratiche per iniziare a meditare ogni giorno

Noi occidentali abbiamo pareri contrastanti sulla meditazione. Da una parte ne siamo fortemente incuriositi ma dall'altra crediamo che la meditazione non faccia per noi, che non ci appartenga, che sia una leggenda orientale importata da alcuni pseudo guru che millantano tecniche veloci per diventare ricchi e felici velocemente. No! 
La pratica della meditazione non appartiene a tutto ciò, o meglio, non è una pratica miracolosa che si apprende velocemente. Negli ultimi anni la meditazione è passata dall’essere una pratica elitaria a rimedio per risolvere qualsiasi problema
 
La meditazione in realtà non è un fine, ma un mezzo, un percorso. Uno straordinario percorso di “espansione della coscienza” che richiede tempo, pazienza ed allenamento. Un percorso che porta dove? Che ti accompagna alla scoperta della “tua felicità silenziosa”. 
E’ una pratica che porta alla conoscenza di noi stessi e ci aiuta a creare una “relazione amorosa” con la nostra coscienza. Perché silenziosa? Perché è come un segreto da scoprire e da custodire, che non vuole essere urlato in un meeting affollato o mostrato sulle riviste patinate. La “tua felicità\verità” è silenziosa ed intima e si mostrerà grazie ai suoi benefici. 
 
Lo stesso Goleman (vedi sotto nei testi consigliati) ha sostenuto, grazie ad approfondimenti scientifici, che oltre ai benefici mentali, la meditazione può condurre alla modifica permanente dei tratti della personalità, facendo emergere qualità come l’altruismo, l’empatia e la compassione. 

I benefici della meditazione

Tantissimi sono gli studi sulla meditazione, alla fine dell’articolo ho riportato qualche testo che vi potrebbe essere utile qualora vogliate approfondire. I benefici della meditazione sono numerosissimi. 
 
Eccone alcuni: 
  • Rafforzamento del sistema immunitario
  • Riduzione dello stress
  • Riduzione del dolore cronico e l’infiammazione
  • Miglioramento della memoria a lungo termine
  • Miglioramento del sonno
  • Riduce la stanchezza
  • Calma la mente, perché la mente è come una scimmia che salta da un pensiero all’altro senza sosta
  • Focalizzazione sugli obiettivi e incremento della concentrazione
  • Superamento dell’ansia e della depressione
  • Miglioramento della gestione delle emozioni, senza subire le associazioni casuali della mente o l’insorgere di emozioni di paura e rabbia
 
La meditazione, inoltre,  pare modifichi il DNA. In merito a questo punto vorrei sottolineare che alcuni studi hanno dimostrato che noi possiamo attivare e disattivare i nostri geni o meglio far si che i nostri geni possano esprimersi o no (Epigenetica). 
La meditazione ti rende felice perché ti aiuta ad amare di più te stesso e gli altri.
Ci sono veramente mille modi per meditare ma voglio parlarvi di quelli che io pratico, sperando vi possano essere di aiuto o d’ispirazione. 
Inoltre voglio ribadire che per meditare bastano 10 minuti, bisogna solo iniziare senza troppe pretese.

Ogni attività è una meditazione

Abbandoniamo l’idea che per meditare dobbiamo restare seduti per ore ed ore. Certo sarebbe bellissimo riuscir a star seduti comodamente e a lungo (ci vuole molta ma molta pratica e tale argomento meriterebbe maggiori approfondimenti)! 
 
Meditare significa anche mantenere l’attenzione su una singola cosa e/o attività. Sta a noi trasformare ogni attività in una meditazione e quindi in una magia. Le tecniche sotto elencate sono attività che in qualche maniera tutti noi facciamo quotidianamente ma che diamo per scontato. La meditazione, dunque, ci può aiutare a vedere la nostra quotidianità con occhi nuovi.

1. Meditare camminando

Meditare camminando è una pratica comune a diverse tradizioni e culture, unisce l’esercizio fisico a quello spirituale ed ha una storia molto antica. La filosofia stessa è nata in cammino, basta ricordare SocrateSi può meditare mentre si passeggia il cane, mentre si accompagna il proprio figlio a scuola. 
Camminare alzando le “antenne” dell’attenzione, attivando la concentrazione è un esercizio che può aiutare ad approfondire la nostra visione delle cose e di noi stessi. Thich Nhat Hanh,  monaco e maestro zen vietnamita la cui influenza è stata determinante nel buddismo moderno e nel movimento della mindfulness, ne dà una bellissima spiegazione: 
 
Meditazione camminata significa gustare la camminata, camminare non per arrivare, ma semplicemente per camminare. Lo scopo è radicarsi nel presente e, consapevoli di respirare e di camminare, gustare ogni passo. Perciò dobbiamo scrollarci di dosso ansie e preoccupazioni, non pensare al futuro, non pensare al passato, ma solo gustare l’attimo presente. Camminiamo un passo dopo l’altro, come se fossimo le persone più felici del mondo. Noi camminiamo continuamente, ma di solito lo facciamo correndo, e in questo modo lasciamo sulla Terra impronte di ansie e di dolore. Quando camminiamo, dovremmo farlo in modo da lasciare solo impronte di pace e di serenità. Tutti possiamo farlo, a patto di volerlo davvero.”

2. Meditazione sul cibo

Gustare un cibo, assaporare un alimento è certamente una meditazione. Prova con un pomodorino o un chicco di uva. Prima tienilo in mano per un po', accarezzalo, sentine la consistenza, annusalo e se vuoi schiaccialo. Che sensazione provi?
 
Oppure puoi anche metterlo in bocca, prima senza morderlo. Fallo rotolare in bocca, attiva tutte le papille gustative. Poi mordilo e sentine l’esplosione in bocca. Prendi consapevolezza delle diverse consistenze, quelle della buccia, quelle della polpa e anche dei semini. Poi inghiottilo e segui il passaggio del cibo dalla gola fino ad arrivare alla “tua pancia”.



3. Meditare disegnando

Non bisogna essere dei bravi disegnatori per disegnare (scusate il gioco di parole). Io da qualche tempo ho iniziato, per esempio, a disegnare mandala. Io preferisco quelli più “intuitivi e liberi” e meno geometrici realizzati con tecniche miste (come quelli che ho realizzato e postato nell’articolo). On line trovi comunque tantissime risorse da scaricare gratuitamente che ti aiuteranno a realizzare passo passo o anche semplicemente a completare dei mandala. 
 
La parola mandala in sanscrito significa cerchio.  I mandala secondo la tradizione orientale sono una rappresentazione dell’universo. Un mandala può diventare una rappresentazione del nostro mondo interiore e del nostro stato d’animo in quel momento. Di solito i mandala si colorano partendo dal centro e procedendo verso l’esterno. In questo modo i mandala ci sostengono nell’ apertura verso gli altri ma anche nella ricerca di noi stessi. 

Se ti è venuta voglia di scoprire di più sui mandala ti consiglio di visitare il sito evolutionmandala.it,  Astrid Morganne e Rafael Wild ti coinvolgeranno in un percorso di crescita personale attraverso i mandala davvero magico. 

4. Meditare quando si lavano i piatti

Eccovi un nuovo valido motivo per lavare i piatti a mano!
Vi siete mai concentrati sui piatti, sulla consistenza dei residui di cibo sul piatto, come questi si scollano con il passaggio dell’acqua? E l’acqua? Che temperatura ha? Ti sei mai concentrato sulla sua fluidità e sfuggevolezza? E il sapone che si usa? Che odore fa, quanta schiuma fa, quante bolle si producono, che colore hanno? Che rumori percepisci? Lo strofinio dei piatti, delle posate, lo scorrere dell'acqua.

Vorrei concludere specificando che nessuna “tecnica” di meditazione è migliore dell’altra, la migliore è quella che riteniamo adatta per noi stessi 

A questo punto niente scuse come “non ho il tempo per meditare” ;-)

Alla prossima,
Namastè
Francesca

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